Dal Prologo dell'ultimo Catalogo
MARCO E NICOLA
“ARTISTI VERI ? (FIGURATIVI?)”
oppure:
MARCO E NICOLA
“ARTISTI (?)”
Contattateci, veniteci a trovare, tastate con mano il valore delle nostre opere, vere, in terracotta.
Sentiamo l’urgenza di affermare che non è giusto che gli altri ci considerino due falliti, noi, al contrario, alle nostre cose ci teniamo, ci crediamo veramente!
Anni di fatiche senza che nessuno ci badi, adesso confidate in noi.
È vero che avremo potuto alzare la testa, ma non l’abbiamo fatto.
Non c’è spazio per i giovani ARTISTI?
Bisogna dare spazio ai giovani!
Noi siamo ancora giovani.
Ogni tanto ci vestiamo anche di nero, perché noi siamo stati anche a N. Y. (non abbiamo esposto ma quasi).
[Ci abbiamo impiegato tanto a scrivere questo testo, un testo pensatissimo (siate accondiscendenti)]
Basta con le masturbazioni critiche! Abbiamo tante cose da dire!
però vogliamo dirne poche ma buone perché è giusto che i veri artisti siano di poche parole (e tanti fatti!).
Anche se abitiamo con le nostre mamme
Nel nord-est, che è la california d’Italia, noi abbiamo l’arte che potrebbe rispondere anche (perché no) alle esigenze delle aziende.
Vogliamo dare si o no uno spirito a una terra come questa?
Possibile che non serva a nessuno?
Ecco, qui a Dosson sappiamo mescolare benissimo l’antico con il moderno.
Ah, per noi con la terracotta è stato amore a prima vista. Abbiamo capito subito che ci avrebbe portati lontano. Per ora facciamo il figurativo ma non è detto che non sappiamo anche fare dell’astratto se volete. E congiungerci così con tutte le principali correnti europee e americane, anche alle avanguardie.
Siamo aperti al mondo!
Ci informiamo molto e qui nel laboratorio diamo corpo alle nostre idee. Certo è dura; a trentanni tenere in piedi l’orgoglio.
Abbiamo avuto delle occasioni però non ci hanno aiutati!
Quel che abbiamo fatto è stato solo con le nostre braccia e le nostre mani. Da soli.
Ampio respiro, aprirsi-al-mondo , com-prensione.
[Possiamo anche essere ironici,
(o almeno ci piacerebbe): uno di noi due è più disinibito, sta a voi, quando verrete, scoprire chi è]
Saremmo contenti di conoscere gente nuova, anche quando siamo tristi. La tristezza ci dà forza a resistere, a continuare a fare cose innovative. Perché la riflessione, la solidarietà, il silenzio, favoriscono l’ispirazione! Come a tutti gli artisti.
Anche noi siamo artisti!
Noi vorremmo che la nostra tristezza [situazione] fosse interpretata come una scelta e non come caso. Perché noi abbiamo diritto di essere “veri”, e non per orgoglio (e neanche per umiltà), stiamo studiando anche filosofia.
Perciò non vogliamo farci fautori solo di una parte “distruens” ma anche di una “construens” quindi facciamo delle proposte concrete (ne abbiamo tante):
• Proponiamo: lavori belli, basati sull’ordine e la bellezza.
• Proponiamo: i grandi formati ma anche i piccoli formati.
• Proponiamo: serietà nell’arte (che non escluda però ironie e cordialità, e per questo vi invitiamo a venire a vedere…)
Se noi avessimo i soldi non faremmo agli altri ciò che loro hanno fatto a noi.
Non abbiamo rancori ma ar-monie. [Facciamo anche un altro lavoro per vivere…]
Noi muoviamo critica alla critica: il mondo dei cataloghi è sclerotizzato. Per questo gli stiamo dando uno scossone, sveglia mondo dell’arte!
Ci sentiamo davidi contro golia, vogliamo essere piccoli ma incisivi.
I tempi sono maturi! Pane al pane, vino al vino.
Vi stiamo parlando con il cuore in mano.
Adesso il nostro decalogo:
1. non abbiamo soddisfazioni e riscontri ma forse l’artista non deve avere soddisfazioni.
2. crediamo nell’uomo, alle sue radici.
3. siamo in Europa, e come l’America ha un suo popolo, un’arte, un territorio, una faccia una razza.
4. non ci sentiamo inutili.
5. a volte ci pare di sentirci un po’ confusi, facciamo tanti tentativi, sperimentiamo molto ma abbiamo le idee chiare.
6. vorremmo sentirci più presenti.
Adesso ci rivolgiamo a quelli nella nostra situazione: dove siete?
Dai, non siamo gli unici! Impossibile!
Ci teniamo ai suggerimenti. La vita è già dura di suo, figuriamoci stando da soli?
Parliamo a te maschio o femmina, povero o ricco, credente o ateo. Non ci importa.
Facciamo banda!
Facciamogliela vedere a chi ci stà deludendo. A chi ci umilia. Assieme si può!
Aspetteremo anche insieme a te il suo cadavere passare. Divideremo con te, amico, il saio della nostra purezza e lo spoglieremo delle sue ipocrisie.
Ma chi è?
Sarai tu a dircelo. Contattaci. A questo punto avrai capito che ne vale la pena.
Così parliamo anche d’altro.
Non solo dei nemici.
Non siamo dei nostalgici.
Fintina Marco / Busatto Nicola
2002
2002