Quale oggetto?

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…Le cose stesse non hanno nome, limiti, grandezza. Non si rapportano a niente. Esse sono, sono, sono, e bisogna ridestarsi dal loro essere per riconoscerle.
Paul Valéry, "Cattivi Pensieri"1912




QUALE L’OGGETTO, CAPACE DI EVOCARE LA NOSTRA STORIA? COMINCIAMO AD INTERROGARCI DAL SUO PERIMETRO.
LA SUA CORNICE, IL POSTO DOVE POSA O DOVE SI SOSPENDE DEVE ESSERE CAPACE D’ISOLARLO, DI LASCIARLO DIRE LA SUA PAROLA; DI AFFERMARSI NEL SUO RACCONTO.
L’OGGETTO SI STAGLIERÀ BIANCO SU SFONDO NERO O VICEVERSA, OPPURE IN MODO MENO CONTRASTATO: BIANCO SU AVORIO FINO AL BIANCO SU BIANCO, INVASO DI LUCE; O NEL BUIO DEL NERO SU NERO.
LO SFONDO DELL’OGGETTO POTRÀ ESSERE LEGGERMENTE IMPOLVERATO, COME SE LA LENTE DELL’OTTICA RILASCIASSE SEMPRE QUALCHE IMPURITÀ ALL’IMMAGINE.
L’OGGETTO DEL RESTO SARÀ SEMPRE VISTO, FILTRATO ATTRAVERSO QUALCOSA D’IMPURO E DI COMPLESSO. MA NON LUI COSÌ, L’OGGETTO APPARIRÀ COME INTOCCABILE E ALDILÀ DI QUESTA SENSAZIONE EVOCHERÀ LA “COSA IN SÉ” CHE C’È OLTRE LA PERCEZIONE.

POTREBBE ESSERE NECESSARIO TUTTO IL PESO DI UNA PIRAMIDE SOSPESA SOPRA DI ESSO, OPPURE UNA LUNGA TEORIA DI MOLTE STANZE PER ARRIVARE A CONTEMPLARLO. L’OGGETTO NON DOVRÀ APPARIRE COME COSA UTILE AD ALTRO CHE A SÉ STESSA E LA NOSTRA VISIONE, UNICO, UMILE E INADEGUATO PUNTO DI ACCORDO CON ESSO, POTRÀ PER SEMPRE SOLO LAMBIRLO E NON TRATTENERLO, AFFIDATO COM’È A SÉ STESSO, POTRÀ PER SEMPRE FARNE OGGETTO DI RICORDO, NON BRAMARLO.
L’OGGETTO È UN “AUTOAFFIDATO”.
È LUI L’INTOCCABILE, IL SOVRANAMENTE SOGGETTO AL TOCCO, CREATO NEL SOFFIO, PRODOTTO DELL’AMORE E DELLA NOIA DELLE PIÙ CONSUETE ATTIVITÀ UMANE.
ESSO RAPPRESENTERÀ ALLORA UN PRECISO PUNTO DEL TEMPO, O L’EVOCAZIONE D’UN ALTRO TEMPO; INDIVIDUARLO CI AIUTA, PENSIAMO, AD INVENTARE IL TEMPO; SULLA SCORIA S’INVOLVE LA PERLA. NESSUN PARTICOLARE POTERE HA L’OGGETTO; PRODOTTO DA MANO UMANA LASCERÀ AD UN FACILE, INDAGABILE PASSATO I SUOI PLASTICI NATALI DI PIETRA O ARGILLA, DI COSA SOGGETTA AD ESSERE SCALPELLATA, PIALLATA, LEVIGATA…EPPURE LÀ DENTRO C’È UN DIO.


LA NATURA VERA NON È QUELLA DEL SEGNO SULLA PARETE LASCIATO DAL BAMBINO. L’OPERA PRODOTTA DALL’UOMO NON HA NATURA UMANA, ESSA STA IN SÉ E STA PARALLELA A NOI, DISPONIBILE ALL’OBLIO E ALLA REVIVESCENZA.
L’UOMO E LE SUE OPERE S’INTRECCIANO COME UN CONSEGUIRSI UNICO E DIVISO; IN CORSA PER UN IGNOTO PREMIO.




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