Giudizio Universale
Torna a Signs/Opinions
"Nel mio studio, da giovane, avevo messo una sentenza di Borro: "Avevo un mondo! Vigliacchi, me lo rapirono"
Fino ad allora, ossia fino alla nostra partenza per l'Africa, continuerò a pensare ai miei più vecchi progetti di sculture rimaste irrealizzate; l'idea, ad esempio, di cominciare un grande giudizio di figure potrà bastare a tenermi in vita fino a quel giorno.
Aspettando senza fare, le idee mi si arrotondano tra mani sempre più morbide, sempre più piccole. Ma so che tra soffitto e pavimento non c'è più abbastanza spazio per completare il mio compito.
Mancherò anche all'appuntamento con questo giudizio? o sarà solo un rimandare al mio ritorno?
Per ora questo senso di compassione per gli uomini che senza riguardo mi svuota e mi riempie è come un monito a percorrere nuove vie per esistere.
Perchè ritornare a temi antichi, cenare con vecchi inganni che non hanno saputo resistere alle verifiche e alle falsificazioni? Io qui non sono più in grado di giudicare, se questo non è altro che un meccanismo, una tecnica, un palese gioco del pensare e del vivere sotto leggi.
Il giudicare e l'essere giudicato dagli uomini-enosh mi ha irretito, la ragione è una parte troppo piccola perchè vi si possa dare il potere su tutto, ma non abbiamo di più per giudicare; come gli occhi che sono piccoli rispetto al corpo ma nel "sentire" il mondo comandano i nostri sensi.
E quanto sfugge del mondo... agli occhi come al giudizio.
Che viva giudicando chi sa capire come collocarsi tra i limiti umani per avanzare, chi sappia farne cosa utile per sè, ma il giudizio - splendida figura allegorica di giustizia - resti pure per me sospeso.
il giudizio divino è l'unico archetipo che non precede il tempo, ma può giungere solo alla fine di esso.
Continuino pure ad attendere il giudizio universale gli uomini, quello che dimostri che fino ad allora i mortali hanno giudicato ad immagine e somiglianza di Dio, con giustizia. Uomini mortali che siamo, fratelli, vite di enosh piene di male transitivo e transitorio che si accende e si spegne con tutta la fatica e l'inquietudine della nascita e della morte.
Che gli uomini siano o no bestioline condannate a pensare, che abbiano o no le sembianze delle mie figure insonni è cosa per me ben poco importante da verificare. quando non ci saranno più le mie mani, e la mia testa ad organizzare il giudizio. ancora esso resterà muto sopra le teste degli enosh, come sempre sospeso; come sempre allegorico e come sempre incompleto.
E comunque come sempre inutile, se mai è servito, giudicare, a fermare il male.
Il giudizio è e non può che restare un'immagine, un allegoria. E un'attesa.
Dell'allegoria il mio giudizio avrà l'aspetto falso e mentale, ma proprio celando la verità (nessun enosh ne sa niente) si farà profetico e chiaro come attesa.
Enosh tra enosh. Ordire allegorie è l'unica narrazione per me possibile, e ora mi è negata per qualcos'altro.
Ancora una volta sarà aderendo ad un giudizio sugli uomini e sulla loro giustizia, ma per una nuova materia.
Arturo Martini, Colloqui sulla scultura 1944- 45
Fino ad allora, ossia fino alla nostra partenza per l'Africa, continuerò a pensare ai miei più vecchi progetti di sculture rimaste irrealizzate; l'idea, ad esempio, di cominciare un grande giudizio di figure potrà bastare a tenermi in vita fino a quel giorno.
Aspettando senza fare, le idee mi si arrotondano tra mani sempre più morbide, sempre più piccole. Ma so che tra soffitto e pavimento non c'è più abbastanza spazio per completare il mio compito.
Mancherò anche all'appuntamento con questo giudizio? o sarà solo un rimandare al mio ritorno?
Giudizio (progetto in gestazione)
Per ora questo senso di compassione per gli uomini che senza riguardo mi svuota e mi riempie è come un monito a percorrere nuove vie per esistere.
Perchè ritornare a temi antichi, cenare con vecchi inganni che non hanno saputo resistere alle verifiche e alle falsificazioni? Io qui non sono più in grado di giudicare, se questo non è altro che un meccanismo, una tecnica, un palese gioco del pensare e del vivere sotto leggi.
Il giudicare e l'essere giudicato dagli uomini-enosh mi ha irretito, la ragione è una parte troppo piccola perchè vi si possa dare il potere su tutto, ma non abbiamo di più per giudicare; come gli occhi che sono piccoli rispetto al corpo ma nel "sentire" il mondo comandano i nostri sensi.
E quanto sfugge del mondo... agli occhi come al giudizio.
Che viva giudicando chi sa capire come collocarsi tra i limiti umani per avanzare, chi sappia farne cosa utile per sè, ma il giudizio - splendida figura allegorica di giustizia - resti pure per me sospeso.
il giudizio divino è l'unico archetipo che non precede il tempo, ma può giungere solo alla fine di esso.
Continuino pure ad attendere il giudizio universale gli uomini, quello che dimostri che fino ad allora i mortali hanno giudicato ad immagine e somiglianza di Dio, con giustizia. Uomini mortali che siamo, fratelli, vite di enosh piene di male transitivo e transitorio che si accende e si spegne con tutta la fatica e l'inquietudine della nascita e della morte.
Che gli uomini siano o no bestioline condannate a pensare, che abbiano o no le sembianze delle mie figure insonni è cosa per me ben poco importante da verificare. quando non ci saranno più le mie mani, e la mia testa ad organizzare il giudizio. ancora esso resterà muto sopra le teste degli enosh, come sempre sospeso; come sempre allegorico e come sempre incompleto.
E comunque come sempre inutile, se mai è servito, giudicare, a fermare il male.
Il giudizio è e non può che restare un'immagine, un allegoria. E un'attesa.
Dell'allegoria il mio giudizio avrà l'aspetto falso e mentale, ma proprio celando la verità (nessun enosh ne sa niente) si farà profetico e chiaro come attesa.
Enosh tra enosh. Ordire allegorie è l'unica narrazione per me possibile, e ora mi è negata per qualcos'altro.
Ancora una volta sarà aderendo ad un giudizio sugli uomini e sulla loro giustizia, ma per una nuova materia.
Giudizio universale meraviglioso, il pił bello che abbia mai visto.
S. maria Assunta, isola di Torcello.
Particolare dello stesso.
-
©2024 MarcoFintina.com