MAGGIO '07
Torna a Signs/Opinions
"Mettendo insieme tutte queste cose: il vangelo il lavoro la noia la storia la morte il sesso l’ospedale ecc., per chi ha la capacità di vedere tutto insieme, si entra nell’assurdo. Non è niente ma è già molto. E appunto perché si ha molto si sente la mancanza di ciò che non si ha. Chi non possiede nulla e nulla ha mai posseduto, neanche concepisce il disagio del mancato possesso (“a chi ha, sarà dato, e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”; Mc 4, 25). È la base, il punto di partenza, della partenza per la quale non si parte mai."
Sergio Quinzio “ diario profetico”
Preparazione di "l'arte è un uccello sfuggito all'Uccellatore" (un ex-voto) per la chiesa di S.Gregorio a Treviso.
Vai alla pagina di Prospettive eccentriche.
2007 finora:
APRILE '07
Sergio Quinzio “ diario profetico”
Preparazione di "l'arte è un uccello sfuggito all'Uccellatore" (un ex-voto) per la chiesa di S.Gregorio a Treviso.
Vai alla pagina di Prospettive eccentriche.
2007 finora:
APRILE '07
Le "Fiere Tristi" esposte in galleria, crudelmente ma con amore invendute.
Sento la parola di ogni sporcizia.
Sento la parola di ogni sporcizia.
Resto maledetto nel partire, in ogni attendere, gli occhi attenti ruotano nel buio, gli orecchi alle spalle, al sibilo di lama.
Quel mondo che mi ha nutrito col meglio e col peggio, con le briciole che cadevano dal piatto via via più cattive.
Le comparse di teatro non sono amate e non intingono in coppe d’oro, loro sono la folla perfetta e riconoscibile che si aduna attorno alle forche invisibili dei cattivi figli del mondo, quelli che abiurano anche la gravità, le relazioni, la vita.
Hanno ore per ingigantire soliloqui sulle chiavi che tengono in mano ma non un minuto per uscire dalle gabbie che altri fanno, che gli altri sono. Come ha potuto un uomo aver fatto una serratura?
Quel mondo che mi ha nutrito col meglio e col peggio, con le briciole che cadevano dal piatto via via più cattive.
Non ha avuto bisogno di sapermi maledetto, il fatto risultava.
Dapprima mi ha creduto un gabbamondo, come attore che, più furbo – e interessante – fosse travestito per recitare. Le comparse di teatro non sono amate e non intingono in coppe d’oro, loro sono la folla perfetta e riconoscibile che si aduna attorno alle forche invisibili dei cattivi figli del mondo, quelli che abiurano anche la gravità, le relazioni, la vita.
O mia famiglia!
I figli del mondo, fratelli d’uomini irrisollevabili, troppo sostenuti, hanno piaghe a forma di mezzaluna sotto le ascelle.Hanno ore per ingigantire soliloqui sulle chiavi che tengono in mano ma non un minuto per uscire dalle gabbie che altri fanno, che gli altri sono. Come ha potuto un uomo aver fatto una serratura?
Io e Simona abbiamo la certezza di partire per il Tchad
e cominciamo a prendere lezioni di francese.
e cominciamo a prendere lezioni di francese.
Colti come due ciliege