GENNAIO '10

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"Estúpido, ¿para qué arrojas cáscaras de plátano en mi camino?"
Vicente Huidobro, Aforismos.


   Si va all'altro mondo per fare ciò che nel primo non ci è riuscito.
Attraversamento della grande acqua. Nessuna macchia. Buona riuscita.




Una splendida mantide sulla passiflora, con l'assassinio appena consumato.
Una splendida mantide sulla passiflora, con l'assassinio appena consumato.


    Guardo i forti cui non tremano ne le ginocchia ne le voci, (a me tremavano anche di fronte i capi tribù). Chiaro che il mondo è loro, e lo riempiono in pochi questo mondo superumano, con le loro corde lo usano come cassa di risonanza dei loro affari. E le nostre orecchie, i nostri occhi, sono pieni delle immagini e delle storie di quei forti che sanno parlare, effondere, lavorare, che sanno rubare. Forse davvero il mondo è per loro, giusti impuniti che sanno rialzarsi da sé e da cui noi, volenti o nolenti, aspettiamo briciole di arrangio, di direzione, di ideale. Loro in ogni caso dettano leggi e preghiere da rispettare e da dire, vogliono essere come gli eroi della fiaba; così ci raccontano l’epopea di una vita, tutti li ascoltiamo quando parlano lenti e prestigiosi, con arte.
Sono furbi e appaiono sinceri, ma se li ami, ti danno a intendere che in realtà sono al di là di sincerità e furbizia, chi vuole seguirli, chi ambisce ai beni e al loro vissuto gli crede.
Non gli costa niente mettere Dio al di sopra di loro, serve per meglio dominare e per avere un interlocutore all’altezza. Sanno tramare e se vogliono sanno far pena anche al povero, ma sanno anche ergersi nelle gloriose imprese  e contemporaneamente abbassarsi in piccoli pasticci, nodi da sbrogliare. Organizzano le loro genti e individuano responsabili ad hoc per meglio gestire, ma non sempre stanno di sopra, amano scendere per togliersi sassolini dalle scarpe. Devono e vogliono farlo loro, anche come leoni hanno bisogno di uccidere, ma vogliono per questo essere saggi, ragionevoli, avveduti, altruisti, umani. Amano gli avvocati, odiano i giudici. Sanno comprare cosa come quando.
Darwin ha detto che sono i più adatti, ma a noi questo, come al solito, non spiega proprio niente.
Cosa potrà voler mai dire migliorare la razza?



Ringrazio Accri per l'appoggio umano e operativo in questo passaggio a cavallo dei due anni.
Ringrazio Accri per l'appoggio umano e operativo in questo passaggio a cavallo dei due anni.


   Ciò che è certo è che per il nostro lavoro si chiude un ciclo che definirei esser stato entusiasmante.
L’approccio nuovo che Accri sta cercando di proporre qui in Chile per ciò che riguarda l' empowerment per lo sviluppo delle comunità campesine, come le comunità stesse hanno valutato e dimostrato, ha cominciato a dare qualche frutto. Questo modo di procedere però ci pare sia condiviso ambiguamente dalla fondazione presso cui lavoriamo, che è partner locale di Accri. Non si spiegherebbe altrimenti questo continuo cambio dei collaboratori - nel nostro caso dei compagni di squadra - un cambio che non ha avuto gran chè bisogno di ragioni per essere attuato.

Una verità, forse scontata ma potente all’atto pratico è che, qualsiasi sia la scala della virtù, a chi sta in alto da fastidio chiunque altro cerchi di salire.
E se non ne ha il controllo diretto, lo tratta da nemico.

Al direttore non piacerà per esempio che nemmeno i contadini possano decidere loro stessi i propri rappresentanti, bisogna che in qualche modo sia la squadra che lui ha eletto che elegga i rappresentanti della base. Questo mantiene l’assetto corretto di una piramide di cui egli è la cuspide.
Forse  non è neanche questo in realtà ad importargli più di tanto. L’importante è che i suoi dipendenti diretti non comincino a chiedere di poter esercitare il dissenso o più semplicemente la libera parola dentro l’istituzione di cui egli è a capo.
Per questo prima che si possa generare un’istanza - anche solo per esprimere pensieri legittimi – i lavoratori vengono classificati tra i “conflittivi” e i “fedeli”, e vengono valutati come incarnazioni di un atteggiamento, un ruolo non scritto. Mai questo procedimento mi fu più chiaro.
Quali sono allora i lavoratori che vedo nella fondazione:
I fedeli acritici o peggio falsamente critici, tra questi ci sono quelli che più fanno vedere come e quanto pregano. Per convenienza seguono il potere e sono giustificati da un vantaggio. Sono in accordo a quanto viene dall’alto e respingono qualsiasi novità che non sia incasellabile nel tabellario riconosciuto e familiare.
Ci sono poi tutti gli operatori sociali che vorrebbero seguire nuove strade e tecniche, quelli che vogliono crescere, che sono curiosi, che s’interrogano, che vedono più il vantaggio che il pericolo nella verifica. Ma anche questi non possono sempre seguire la loro inclinazione perché sanno che ad essere diretti si rischia il posto. Lo scambio di opinioni con questi è ad ogni modo sempre grato.
Poi ci sono i coraggiosi, quelli che si mettono a motore di un cambiamento, quelli che discutono con argomenti e ragioni. Sono i più soggetti a licenziamento mano a mano che si scoprono. E a loro – quasi sempre molto giovani – sono ancora più grato.
Ciò che resta ancora, e non è certo poco, sono le genti tra i cactus e le spine, quelli sotto il sole e lontani dagli uffici, coloro con i quali ci diamo vicendevolmente voglia di lavorare e che in definitiva giustificano la nostra presenza. I campesinos.
Quanto a me e a Simona e alla nostra posizione anomala di volontari dentro a questa fondazione, ci sentiamo difesi dalla nostra posizione di rappresentanza, noi restiamo. E non possiamo che essere grati, ad ogni modo ad Accri, per restare.





Colle in fiamme lungo il Mataquito.
Colle in fiamme lungo il Mataquito.


   Il bosco nativo in questi mesi brucia. A volte diverse colline per pomeriggi non fanno che fumare. Spesso è un modo spiccio dei proprietari per far spazio all'eucalipto e al pino, però con questa calura e quest'erba secca può bastare davvero anche lo specchietto di un bambino per gioco.
Un elicottero come una zanzara rigonfia aspira l'acqua dal Mataquito e poi cerca di contenere le fiamme tentando di evitare d'immergersi nel fumo.
In Tchad non si sarebbe mai visto, quando comincia il fuoco deve finire da solo. Cosa sarebbe sembrato alla gente un elicottero tra le fiamme!



  Gennaio inchiodato anch'io dato ho dato sdato. Di memoria Tartagliana.
   Matar, matarlo, matar ello, mattarello: lo spagnolo non mente. Aspettavo un segno per il nuovo anno e non posso proprio dire di non averlo avuto. È stato nei primi minuti, fragoroso e repentino. Sono scivolato s’un mattarello. Difficile da raccontare e da interpretare, gli uomini danno a queste cose il nome di incidenti. Ancora oggi mi duole quest’attentato ad una sbarra della gabbia toracica, l’unica da cui non voglia evadere. Tra tutte le possibili gabbiette d’uomo questa è quella da cui non si pensa di liberarsi, e salvo casi estremi non lo si fa.
Nel mio caso ciò si è reso evidente grazie al mattarello.
Mi sono sempre piaciuti i mattarelli, con essi si dominano ragionevolmente le materie più morbide e casalinghe: la pasta, la creta. Sono generalmente quanto di più maneggevole, comprensibile, amico. Tronchi di ramo con i manici, difficilmente pensabili nella loro versione assassina, salvo nelle vignette della massaia che aspetta il marito ubriaco, e questo mi è stato fatale.
Del resto farsi male giocando è ignobile come un tradimento. Così fu che mi aprii una branchia dietro l’orecchio con un tuffo, raschiai il viso sul ghiaccio e persino mi ferii con un cavallo degli scacchi. Da bambino toccare, giocare con il fuoco era per me un atto di enorme fiducia anche se di scarsa scaltrezza, una scoperta che si sarebbe già dovuta fare, una cosa che già si doveva sapere.
Le costole non sono rotte, ma metto sempre più in dubbio il mio istinto di conservazione.
Le cose più scontate sanno rivelarci possibilità inedite, attitudini arbitrarie, forze nascoste dietro il loro uso. Basta cambiare circostanza.
Prova a Interrogarla, per così dire, in una maniera diversa, e anche una sciarpa potrà strangolarti.
È ovvio, noi siamo gli oggetti con cui giocano le cose. Tutti lo sanno e le mamme lo insegnano.
Chissà forse un giorno anch’io riuscirò a scoprire l’acqua calda.
Spero tardi, perché allora certamente mi scotterei.



  








Durante un taller a Barba Rubia.
Durante un taller a Barba Rubia.



Un momento di gioco a El Llano.
Un momento di gioco a El Llano.



Maria Milagro.
Maria Milagro.






Il secano a El Cobre in gennaio.
Il secano a El Cobre in gennaio.


Un esempio di un grande progetto statale che a Colėn de Limavida ha promosso lo scavo di queste zanjas d'infiltrazione assolutamente inutili. In fondo anche questi esperimenti sono cattedrali nel deserto.
Un esempio di un grande progetto statale che a Colėn de Limavida ha promosso lo scavo di queste zanjas d'infiltrazione assolutamente inutili. In fondo anche questi esperimenti sono cattedrali nel deserto.